Ormai la vera rivoluzione è iniziata, almeno in campo tecnologico. I droni non sono più dispositivi da utilizzare solo per poter giocare e trascorrere il proprio tempo libero in modo rilassante; ad oggi parlare di droni vuol dire addentrarsi in un mondo molto più completo. A confermare il netto cambio di rotta è Parrot Sequoia, un sensore multispettrale miniaturizzato sul quale si è lavorato pensando a garantire il suo utilizzo nel settore agricoltura. Con questo progetto i velivoli che vengono comandati a distanza potranno così permettere di vedere dall’alto anche i dettagli più invisibili; tra le sue numerose funzioni vi è infatti la possibilità di monitorare la crescita, le aree che richiedono più acqua, quelle che necessitano di fertilizzanti o pesticidi, e molto altro ancora. Parrot Sequoia opera andando a fissare le immagini delle coltivazioni in 4 bande spettrali: il rosso, il verde, il red-edge e le frequenze vicine all’infrarosso, per mezzo di un sensore dotato di fotocamera RGB da 16 megapixel e memoria integrata (da 64 GB). Inoltre è dotato di un sensore che è capace di rilevare le condizioni di luce, così da poter calibrare in modo del tutto automatico i 4 sensori multispettrali. Non poteva poi mancare il GPS e l’unità di misurazione inerziale.
Chi lavora nel settore agricolo avrà quindi a disposizione un perfetto e sicuro alleato capace di controllare in modo preciso i campi e le vaste aeree a disposizione andando parallelamente a ridurre i costi e il tempo utile per farlo. In questo modo si potranno anche anticipare stress biotici causati da organismi viventi poiché ogni diversa coltura sarà esposta all’occhio degli esperti. Il drone nasce così per offrire al mondo dell’agricoltura una soluzione multispettrale accurata, proprio come è stato spiegato Henri Seydoux che è fondatore e CEO di Parrot.

parrot sequoia
La tecnologia avanzata si sposa al meglio con i droni ad ala fissa che troviamo già regolarmente inseriti nel mercato: Parrot Sequoia, applicato a un drone eBee (è un dispositivo a mappatura professionale), farà sì che si possano esaminare centinaia di acri con una Ground Sampling Distance (GSD) fino a 2 cm per pixel. Il dispositivo sarà reso disponibile a partire dal mese di marzo 2016, e avrà un prezzo consigliato di 3.500 dollari. In alternativa i droni multirotori saranno capaci di coprire anche delle aree relativamente più piccole con voli stazionari effettuati a bassa quota che garantiranno di registrare e scattare immagini a risoluzioni decisamente più alte.
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