DJI, importante brand che si occupa della realizzazione di droni, ha introdotto una novità molto interessante che saprà certamente rendere più sicuro l’utilizzo dei velivoli a pilotaggio remoto, e che allo stesso tempo saprà evitare guai ai neofiti che si cimentano solo da breve tempo con l’utilizzo di questi dispositivi, che non hanno quindi una piena consapevolezza delle limitazioni vigenti. DJI ha lanciato, dunque, un firmware valido per i suoi droni, tramite cui i dispositivi potranno essere costantemente aggiornati circa tutte le zone del mondo di tipo “no fly zone”, ovvero aree in cui non è concesso l’uso di tali velivoli. C’è da dire che questo interessante supporto non rappresenta una novità assoluta: lo stesso marchio cinese, infatti, nel 2013 lanciò un firmware tramite cui il dispositivo riconosceva, appunto, un’area di tipo “no fly zone”, ed era impossibilitato ad alzarsi in volo all’interno delle aree in cui era vigente un divieto.

dji geo
La novità più recente targata DJI è rappresentata dal fatto che questo firmware non riguarda esclusivamente le aree contrassegnate in modo definitivo come “no fly zone”, come è ad esempio il centro della città di Washington, ma anche le zone in cui il divieto di volo per i droni è solo temporaneo. Questa innovativa mappa online targata DJI prende il nome di GEO, Geospatial Environment Online, ed è aggiornata in modo costante. GEO considera quindi anche le aree interdette al volo dei droni in concomitanza di un evento, di un incendio, per la presenza di un personaggio importante, o anche per ragioni di pubblica sicurezza di carattere straordinario. GEO include tra le proprie restrizioni anche tutti quei territori in cui è vivamente sconsigliato far volare un drone, ovvero ad esempio in prossimità di carceri, centrali elettriche o altre aree sensibili.
Anche tramite GEO, proprio come il primo firmware lanciato da DJI, il drone non si alzerà in volo nelle zone in cui vige un divieto, sia esso fisso o temporaneo, tuttavia DJI offre la possibilità ai piloti eccezionalmente autorizzati all’effettuazione di voli di sbloccare il volo di tali dispositivi. Lo sblocco manuale, che comunque non sarà disponibile nelle aree in cui il divieto di volo è considerato finalizzato alla sicurezza nazionale, potrà essere effettuato tramite un sistema di auto-autorizzazione. Nello specifico, gli account verificati tramite carta di credito e numero di telefono potranno disattivare il blocco del drone previsto nell’area di interesse, assumendosi ovviamente piena responsabilità di quanto si sta compiendo. Nel caso in cui si effettuasse un volo di tipo fraudolento, quindi, per le autorità competenti non vi sarà difficoltà alcuna nell’individuare il responsabile del gesto.
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Insomma, il nuovo sistema GEO saprà certamente rivelarsi molto prezioso per chi utilizza droni, e consentirà ai piloti di dedicarsi a questa passione in modo molto più tranquillo, evitando di incorrere nei seri guai che possono verificarsi nel caso in cui si sorvoli una zona “no fly zone”. Allo stesso tempo però, come visto, i piloti autorizzati potranno facilmente sbloccare il proprio velivolo, affinchè possano comunque effettuare dei voli su delle “no fly zone”, sotto la propria stretta responsabilità.
Insomma, questa novità che ha ideato il marchio DJI potrebbe segnare davvero un progresso importante nel mondo dei droni, e potrebbe rappresentare ben più di un aiuto nei confronti dei tantissimi piloti di velivoli a pilotaggio remoto. In corrispondenza con la crescente allerta terroristica, peraltro, c’è da prevedere che le “no fly zone” cresceranno ulteriormente in Europa, di conseguenza una tecnologia come questa saprà certamente rivelarsi sempre più utile.
Maggiori informazioni si possono trovare (in inglese) sul sito ufficiale DJI.
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