Sono trascorsi solo due mesi dalla pubblicazione del regolamento dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR) da parte dell’ENAC e lo stesso ente ha già deciso di modificare diversi punti, senza però alcun preavviso, andando immediatamente a causare grande sconcerto tra i piloti di droni. La polemica più grande ruota attorno all’obbligo di paraelica per quei droni il cui peso è al di sotto di 300 grammi: i dispositivi che vengono così maggiormente colpiti sono i droni derivati dai BeBop Parrot di serie, il cui peso è di 298 grammi; sarà complicato riuscire a limitare i componenti necessari per andare a introdurre le paraeliche.
Massima preoccupazione su questo cambio rotta repentino da parte degli esperti del settore:
“I nostri esperti e le segnalazioni dei soci hanno consentito di arrivare alla revisione estiva del regolamento che accoglieva gran parte delle nostre osservazioni ragionate e motivate – ha spiegato il segretario generale FIAPR (Federazione Italiana Aeromobili a Pilotaggio Remoto), Gian Francesco Tiramani – Ora improvvisamente questo cambio di rotta che, prima ancora che sul merito delle regole, rappresenta un grave problema sul ‘metodo’ con cui si arriva ad emanare le norme”.
Ma le modifiche non sono finite: vi è un altro limite imposto che riguarda la possibilità di volare a vista solo di giorno, fino a un’altezza massima di 150 metri e una distanza massima di 500 metri. Inoltre sono previste durissime sanzioni legate alle violazioni di sicurezza: i piloti che voleranno con un sistema aeromobile a pilotaggio remoto che si presenti privo di documenti andranno a rischiare addirittura l’arresto (fino a un anno di carcere) o circa 1000 euro di multa. Chi invece volerà in città andrà a rischiare l’arresto fino a sei mesi oppure 516 euro di multa; restano tre mesi di carcere e 206 di multa per tutti coloro che violeranno le norme legate alla sicurezza. Va detto che il carcere resta al momento un’ipotesi remota, che verrà realmente applicata solo davanti a indagini penali. Discorso diverso per le multe che sembrano promettere punizioni veramente salate per i piloti che non rispetteranno le modifiche.
La FIAPR, alla luce di queste novità, ha deciso subito di scendere in campo per poter tutelare i suoi associati agendo sia verso ENAC che verso il Governo. A gennaio infatti sono previsti i primi incontri a Roma per poter capire come andrà ad evolversi l’intera vicenda, cercando in modo netto di invertire la rotta che è stata intrapresa.
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